I miracoli di Gesù

(081)

Sintica guarisce un ferito con l'unguento di Maria (320.4)

(Parla Pietro)
"Io no (non sanguino). Sangue di questo...Ma... pregate pure perchè.... Sintica, guarda un po' qui. Mi hai detto una volta che sai curare i feriti. Guarda questa testa, allora...."
Sintica lascia di sorreggere Giovanni di Endor, molto sofferente, per venire alla tavola sulla quale hanno steso l'infelice, e guarda...
"Brutta ferita! L'ho vista due volte, in due schiavi, colpiti l'uno dal padrone, l'altro da un masso a Caprarola. Ci vorrebbe acqua, molt'acqua per nettare e arrestare il sangue..."
"Se non vuoi che acqua!... Ce ne è fin troppa! Vieni, Giacomo, col mastello. In due faremo meglio."
Vanno e tornano grondanti. E Sintica con due panni inzuppati, lava e applica compresse alla nuca... Ma la ferita è brutta. Dalla tempia alla nuca l'osso è scoperto. Pure l'uomo riapre gli occhi, vaghi, e gorgoglia fra il rantolo. La paura istintiva del morire lo prende.
"Buono! Buono! Ora guarisci" lo conforta materna la greca, e glielo dice in greco, poichè egli in greco parla.
L'uomo, per quanto stordito, la guarda stupito e con un'ombra di sorriso sentendo il linguaggio natio, e cerca la mano di Sintica... l'uomo che è bambino appena è sofferente, e cerca la donna che è sempre madre in quei casi.
"Io provo con l'unguento di Maria" dice Sintica quando il sangue diminuisce il suo affluire.
"Ma è per i dolori..." obbietta Matteo, pallido come un morto, non so se per il mare o per il sangue, o se per tutte e due le cose.
"Oh! lo ha fatto Maria, con le sue mani! E io lo uso pregando... Pregate anche voi. Male non può fare. L'olio sempre medica..."
Va al sacco di Pietro, leva un recipiente, di bronzo, direi, lo apre, leva un poco di unguento e lo scalda ad un lume nello stesso coperchio del vaso. Lo rovescia su un lino ripiegato e lo applica alla testa ferita. Poi fascia stretto con dei lini che ha fatto a strisce. Mette un mantello ripiegato sotto il capo del ferito che pare assopirsi, e si siede lì presso pregando. Anche gli altri pregano.

(L'uomo guarirà in breve tempo)